La realtà è fatta di selfie e di profili inanimati, oggetti molto virtuali capaci di allontanarci da legami autentici, con noi stessi e con gli altri e di produrre grande solitudine. Google e Facebook sono spazi perfetti per sperimentare la nostra pigrizia e ricerca di comodità. Questa è la condizione umana dell’era digitale fornita da Sherry Turkle nel suo nuovo libro Reclaiming Conversation
                          
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