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                          A tavola conversare è meglio di messaggiare
                        
 
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Il galateo non è più un elemento distintivo nella vita della maggioranza delle persone, forse perché pochi possono oggi aspirare a essere "dei signori o dei signorini". Nel frattempo si è affermato un altro galateo che coinvolge la stragrande maggioranza delle persone, siano esse nativi o immigrati digitali.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          Cattiveria, brutalità linguistica e voglia di gentilezza
                        
 
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Postare testi, immagini, foto e contenuti vari sulle piattaforme tecnologiche è spesso dettato dalla ricerca di approvazioni utili ad alimentare il proprio narcisismo. Nulla di male ma a patto che lo si tenga sotto controllo e non si esageri nell’alimentarlo sfruttando valori negativi come quelli che sembrano oggi sempre più diffusi nella forma di cattiveria, malvagità e brutalità. Valori negativi che hanno sconfitto e fatto dimenticare altri valori come quello della gentilezza.
                          
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                          Esci dalla caverna panottica del muro delle facce e scopri il mondo al suo esterno
                        
 
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Lo spazio digitale disegnato da Facebook e da altri social network è assimilabile alla Caverna di Platone e per estensione cognitiva anche a quella descritta dallo scrittore portoghese José Saramago nel suo libro A Caverna (La caverna). L'una e l'altra descrivono un ambiente panottico nel quale chi vi è imprigionato non sa di esserlo o si illude di vivere esperienze uniche e irripetibili perché sociali e condivise da molti.
                          
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                          Gentilezza digitale vado cercando
                        
 
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Valori, comportamenti e stili di vita sono solitamente modellati dalla percezione che ognuno ha della propria esistenza. Oggi il valore sul quale viene calibrato il sentimento dello stare bene è quello della sicurezza e della sopravvivenza, in senso darwiniano del termine. Lo si vede in politica con il prevalere di nuovi autoritarismi e bisogni di leader maximi vari, lo si vede online nel proliferare di una miriade di cinguettii, messaggi e post che ne parlano. La focalizzazione corrente ha fatto dimenticare altri valori, ad esempio quello della GENTILEZZA.
                          
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L’era postmoderna con le sue caratteristiche di globalizzazione, iper-consumismo e pervasività della tecnologia ha portato a compimento quella che Vanni Codeluppi, nel suo bel libro La Vetrinizzazione Sociale, ha descritto come processo di spettacolarizzazione degli individui e della società. La vetrina raccontata da Codeluppi è un fenomeno recente legato all’emergere della società dei consumi e che ha seguito e condizionato di pari passo i cambiamenti culturali, sociali e comportamentali degli ultimi secoli.  
                          
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                          Il dispositivo tecnologico si è rimpicciolito, evita di diventare obeso
                        
 
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Negli Stati Uniti, il paese che consuma di più al mondo, un terzo dei bambini e degli adolescenti soffre di obesità, per alcuni anche a causa dell'elevato numero di ore (in media sette) passate davanti al display di uno schermo. Molti sono i tentativi di usare la tecnologia e le sue applicazioni per curare l'obesità dei ragazzi ma la dipendenza dal mezzo tecnologico e dal display rischia di trasportare l'obesità anche nella loro esistenza da adulti.
                          
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                          Invece di ricaricare lo smartphone, ricarica te stesso
                        
 
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La ricarica dello smartphone, soprattutto ora che è diventata wireless, non è più un problema, lo è invece riuscire a rinunciare a un dispositivo che ha colonizzato la vita reale e quella virtuale in modo pervasivo, incatenando la mente, occupando il tempo e imprigionando l'attenzione di chi lo usa.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          La gentilezza che cambia le relazioni digitali
                        
 
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In uscita su tutti gli store online il mio nuovo e-book, scritto in collaborazione con Anna Maria Palma, dal titolo La gentilezza che cambia le relazioni digitali. Il libro nasce dalla sintonia di intenti, percezioni e visioni del mondo tecnologico e sempre connesso che tutti stiamo sperimentando. 
La percezione condivisa dai due autori è che rimanendo sempre online, si rischi di disabituarsi a essere gentili, in primo luogo con sé stessi e poi con gli altri, di adottare forme e modalità relazionali che rendano difficile praticare la gentilezza con l’obiettivo di costruire, coltivare e consolidare rapporti veri, concreti ed empatici. Rapporti utili per la condivisione e lo scambio, ma soprattutto per la solidarietà, la relazione, l’amicizia, la confidenza, la benevolenza, la fratellanza, la cordialità e l’intimità. 
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          La gentilezza che cambia le relazioni digitali
                        
 
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In uscita su tutti gli store online il mio nuovo e-book, scritto in collaborazione con Anna Maria Palma, dal titolo La gentilezza che cambia le relazioni digitali. Il libro nasce dalla sintonia di intenti, percezioni e visioni del mondo tecnologico e sempre connesso che tutti stiamo sperimentando. 
La percezione condivisa dai due autori è che rimanendo sempre online, si rischi di disabituarsi a essere gentili, in primo luogo con sé stessi e poi con gli altri, di adottare forme e modalità relazionali che rendano difficile praticare la gentilezza con l’obiettivo di costruire, coltivare e consolidare rapporti veri, concreti ed empatici. Rapporti utili per la condivisione e lo scambio, ma soprattutto per la solidarietà, la relazione, l’amicizia, la confidenza, la benevolenza, la fratellanza, la cordialità e l’intimità. 
                          
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                                                  Libri di C. Mazzucchelli
                                                        
                                                     
                                                
                          
                         
                      
                      
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                          La trasparenza non è per te ma serve a Facebook, nasconditi
                        
 
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La sede centrale di Facebook è un campus di 40.000 metri quadrati completamente aperto e trasparente, metafora perfetta di una piattafoma di social network che predica la trasparenza come valore per la socialità e la relazione. Tutti devono potere essere visti da tutti, in ogni loro azione quotidiana online e comportamento.
                          
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