Nel sesto e ultimo capitolo di Anima e iPad intitolato Corpus (escatologia) Maurizio Ferraris guarda a cosa ne è di noi dopo la morte: come sopravvive la nostra anima, la nostra coscienza? Non, come avevamo immaginato da bambini, incontrando i nostri amici e parenti lassù, oltre le nuvole, ma tra gli spettri della rete, tra le mille facce di Facebook, nel Totentanz di Youtube, o nel silenzio di un libro.
                          
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