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                          🌼🌺🌹🥀   𝕊𝕚𝕒𝕞𝕠 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕚 𝕚𝕟 𝕝𝕚𝕓𝕖𝕣𝕥à 𝕧𝕚𝕘𝕚𝕝𝕒𝕥𝕒!?
                        
 
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Il caldo non aiuta ma proviamo a fare alcune semplici riflessioni:
Quanto tempo passiamo collegati a un dispositivo tecnologico e quanta attenzione ci ruba?
Quante scelte e decisioni deleghiamo agli algoritmi, ai motori di ricerca e alle intelligenze artificiali con cui siamo sempre più ibridati?
Perché all’algoritmo è concessa piena libertà di espressione e agli umani no? (vedi censure e cancellazioni di profili su Facebook e Twitter) 
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          👩🚒️👩🚒️  La libertà de(a)llo schermo
                        
 
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Gli innumerevoli schermi che usiamo sembrano regalarci una libertà illimitata, nella realtà sono filtri potentissimi che costruiscono mondi e visioni della realtà. Mentre lo specchio fa da ponte tra passato, presente e futuro, lo schermo ha annullato passato e futuro precipitandoci in un presente continuo ed eterno.
                          
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                          A spasso per il bosco
                        
 
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In un’epoca caratterizzata dalla deforestazione selvaggia può risultare difficile immaginare la Terra completamente ricoperta da boschi e foreste. Gli uni e le altre hanno visto l’origine della nostra evoluzione umana, a essi è ancorato il nostro immaginario, da essi è nata la nostra cultura. Boschi e foreste sono dentro di noi, ne sentiamo il richiamo, ne soffriamo la lontananza e sogniamo sempre di poterci ritornare. Anche spostandoci per chilometri, in fuga dalle megalopoli dove negli ultimi decenni ci siamo volontariamente o forzatamente rinchiusi.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          Democrazia liberale e tecnologia
                        
 
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Carole Cadwalladr è la cronista dell'Observer che ha scoperchiato lo scandalo di Cambridge Analityca e che per questo motivo è stata cancellata a vita dal social network. In un video la Cadwalladr ha spiegato anche come i social abbiano influito sulla Brexit. Da guardare e ascoltare attentamente. Facebook e altri social network stanno facendo male alle democrazie in ogni parte del mondo. Ma fdorse non ne siamo consapevoli.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          Democrazia, algoritmi e tecnologia
                        
 
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Dotati di uno smartphone ci si sente liberi e connessi al mondo intero. Così connessi da contribuire, probabilmente in modo inconsapevole, al sovranismo e isolazionismo montante così come a modelli di società sempre meno libere, più controllate e anche autoritarie. Il tema delle democrazia è argomento privilegiato da intellettuali e pochi organi di stampa ma sembra essere fuori dall’orizzonte cognitivo e personale delle masse.
                          
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                          Facebook: le regole non bastano!
                        
 
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Negli ultimi anni Facebook è andato fuori strada. I tentativi recenti di imporre regole, restrizioni e implementare nuovi algoritmi per il controllo dei contenuti non sembrano essere sufficienti. Il social network continua a raccogliere una infinità di contenuti violenti, offensivi e volgari ma soprattutto è diventato strumento potente di lotta politica e diffusione di false notizie create ad arte per alimentarla.
                          
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                          Fermati un attimo a riflettere!
                        
 
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Siamo tutti impegnati come professionisti, manager d’azienda, formatori, scienziati, ecc. Tutti dovremmo anche impegnarci come esseri umani, cittadini di un mondo in crescente fibrillazione e sofferenza. Se lo facessimo la prima cosa da fare ci porterebbe a guardare fuori da noi stessi, rivolgere lo #sguardo altrove, vicino e lontano, OLTREPASSARE.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          Garabombo e i capitalisti del web
                        
 
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Nel suo ultimo saggio, “Rete padrona” Federico Rampini descrive il capitalismo del terzo millennio come dominato da nuovi squali. Non più e non solo finanziari ma molto tecnologici e altrettanto monopolisti. I nuovi cavalieri rampanti si chiamano Google, Apple, Facebook, Amazon, Facebook, ecc.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          Google non è più uguale per tutti e fa filtro. Fra un pò farà anche la ricerca...
                        
 
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Come scriveva Marshall McLuhan noi creiamo i nostri strumenti che poi a loro volta ci trasformano. Si pensa generalmente che facendo una ricerca su Google tutti ottengano gli stessi risultati. Non è così. ll mondo della rete è sempre più filtrato dall’azione di pochi operatori che, per farci un favore, personalizzano ogni risposta alle ricerche in base alla percezione che si sono fatti dei nostri bisogni e necessità. Non importa quanto corretta o sbagliata essa possa essere!
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
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                          L' ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet
                        
 
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BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Con il titolo "L'Ingenuità della rete" Eugeny Morozov ha fornito un altra riflessione sull'evoluzione della tecnologia e sui suoi effetti o "Dark side" che la caratterizza. Il libro è  tradotto e pubblicato in Italia dalle edizioni Codice e fornisce utili spunti per riflessioni non omologate sul ruolo della tecnologia e sui numerosi falsi luoghi comuni con cui viene descritta e raccontata. Nello specifico l'autore avanza i suoi dubbi sulla prestesa intrinseca carica libertaria di internet e dei social network. Una riflessione critica interessante anche perchè fatta da uno scrittore bielorusso impegnato nella difesa della libertà di espressione a mezo Internet e al tempo stesso collaboratore di giornali come il Wall Stree Journal, il Financial Times e The Economis.
                          
                                                Si trova in
                                                
                                                                
                                                  Tecnobibliografia
                                                        
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                                                  Da leggere - Must read