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                          PRECARIZZATI, MERCIFICATI, AUTOMATIZZATI
                        
 
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In un libro di non facile lettura (La società automatica) Bernard Stiegler, filosofo francese morto nel 2020, descrive la nostra società tecnologica come una società ormai automatizzata, funzionale, strutturata/destrutturata in base ad automatismi, forme disciplinari e regolarità assoggettanti. Con effetti reali in termini di controllo sociale, forme di vita e mondo del lavoro.
                          
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                          Algoritmi e software si stanno mangiando il mondo
                        
 
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La pervasività tecnologica non è solo quella visibile e tangibile che si manifesta nei numerosi dispositivi che ci portiamo appresso ma soprattutto quella invisibile che li anima e li fa funzionare. E’ una invisibilità garantita da software e algoritmi sempre più evoluti e potenti, capaci di velocizzare l’elaborazione di ogni cosa ma anche di sostituire processi e procedure, dotare di capacità intelligenti robot e macchine tecnologiche e di digitalizzare praticamente ogni cosa 
                          
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                          UNA UTOPIA PER IL 2021: LA SALUTE 
                        
 
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Da psicologo delineo come ambito per l’utopia LA SALUTE
Dietro a questa scelta vi è un medesimo giudizio di valore: anche la salute è un bene comune da salvaguardare (e forse anche redistribuire); un bene collettivo che grava su ognuno. Grava non solo in termini di costi sul sistema sanitario (sostenuto da tutti) ma di costi umani. Non siamo monadi, viviamo in una rete (fatta di parenti, amici, conoscenti e sconosciuti), sulla quale la sofferenza impatta e nella quale si diffonde. La salute è un bonus che abbiamo in dotazione dall’inizio della nostra esistenza. La responsabilità di non dissiparlo è personale e collettiva.
Un’utopia post Covid 2021 potrebbe essere quindi il redistribuirla equamente
                          
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"La massa ha bisogno di una direzione. Essa è in movimento e muove verso qualcosa. La direzione comune a tutti gli appartenenti rinforza la sensazione di eguaglianza.“ - Elias Canetti
                          
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