Stiamo scivolando in un futuro aperto a scenari apocalittici. C’è già chi scommette, se non arriverà prima l’apocalisse, che entro il 2050 dovremo comunque farci da parte. “Qualsiasi cosa ci renda umani, come il genoma o le funzioni cognitive, verrà mappata e resa virtuale dai computer [...] I nostri meccanismi non biologici avranno la meglio, mentre quelli biologici verranno meno. La coscienza, in quanto tale, sarà il risultato di una precisa combinazione di microchip e nanobot”.
                          
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