Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Mind the gap
Il tempo è impostore. Non fai in tempo a viverlo ed è già storia. Scompare in un gap cognitivo (E. St Aubin[1]). Il presente è troppo vicino per essere colto nella sua valenza diacronica (G. Polistena[2]). Lo viviamo in modo sincronico soprattutto nella mente.
Anni tecnologici che hanno cambiato il mondo
Guardare ciò che ci sta succedendo con l’occhio miope del presente significa non avere capito la crisi in atto e le sue conseguenze, psichiche più che sociali ed economiche. Bisogna allungare la vista, guardare in modo diverso. Guardare non è vedere, ascoltare non è capire. Bisogna saper vedere e capire.
Saperlo fare è comprendere la temporalità del presente, il fatto che essa non esaurisce il tempo, il nostro essere nel tempo. Un modo per dare forma a questo essere è impegnarsi contro il niente e il vuoto che hanno caratterizzato i tempi dell’attualità correnti.
Non è più tempo di proclami, grandi discorsi, invettive, distinguo, furberie varie. Tutto ciò è lontano e allontana dalla realtà. Il nichilismo urta contro il bisogno di un impegno etico e morale dettato dalla consapevolezza. Bisogna resistere, agire con il pensiero profondo, la solidarietà, l’impegno personale.
Agire è diverso dal fare. Agire è: “una scelta, fondata sulle domande e la rinuncia al controllo della situazione, poco personale, sovversivo, comune e condiviso...”. (Benasayag)
[1] Edward St Aubyn (Cornovaglia, 14 gennaio 1960) è uno scrittore e giornalista britannico.Autore di sette romanzi, di cui Mother's Milk figura tra i titoli finalisti per il Man Booker Prize 2006, ha vinto il Prix Femina Étranger 2007 e si è aggiudicato il premio South Bank Sky Arts del 2007 nella categoria letteratura. Il suo primo romanzo, Never Mind (1992) gli ha valso il premio Betty Trask. On the Edge (1998) è stato uno dei finalisti per il Guardian Fiction Prize. (Wikipedia)
[2] Giuseppe Plistena è un filosofo che ha insegnato per molti anni a Milano e dal 2005 è stato Preside del Civico Liceo Linguistico Manzoni di Milano. Nel 1981 ha fondato la rivista filosofico-letteraria Malvagia. Interessato ai rapporti tra teoresi e la dimensione politica, ha seguito un percorso di indagine che si è sviluppato in un quarantennio, concludendosi con l’opera Diacronia.